La settimana scorsa ho compiuto gli anni.
È stato il mio primo compleanno trascorso qui. È stato strano, lontano da casa, dagli amici di sempre, dalla famiglia. Io, che in genere vorrei festa nazionale, banda e fuochi d'artificio, stavolta non ero pronta.
Non c'entra l'età, almeno credo! Lo shock sono stati i 30, ma anche se ridendo lo dico non possono essere 29 per sempre!
Comunque... Ci sono arrivata impreparata, il clima era ben lontano dalle temperature primaverili (ora va meglio) e io non ero pronta. Niente programmi eccezionali, festeggiamenti rimandati al weekend appena passato...
Insomma, non avevo grandi aspettative...
E invece, mi ha sorpreso:
Arrivo in ufficio, in un posto dove lavoro solo da pochi mesi, e trovo la mia scrivania in festa... L. ha preparato i muffin, il mio ha un ovetto rosa al centro. Poi il biglietto e il regalo... Sono fortunata...
Arrivo a casa dopo il lavoro e trovo che la cucina ha finalmente il top! C. e' andato nel pomeriggio a installarlo...
Sento un'amica, sento casa, rispondo ai messaggi, email, persino video, dolcissimi... tanti, tantissimi auguri che non mi aspettavo, sono lontana e spesso "distante"... Grazie!
Poi torna A., a cui ogni tanto va anche un pubblico elogio: <3 <3 <3
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29... again, again, again... |
Tutte le mattine prendo l'autobus con la mammina che porta la bimba a scuola, poi la incontro per caso in un orario e un posto insolito e ci salutiamo come fossimo grandi amiche.
Ho atteso la metropolitana per un anno e mezzo sulla stessa banchina con una signora dal caschetto buffo e il suo cagnolino, e ora, cambiata casa e lavoro, la ritrovo come vicina di ufficio, conosciuta da tutti nella via... e mi sorride sempre come fossi sua nipote.
Per pura casualita', la nuova casina e' esattamente in fondo alla strada dove abita(va) H., nonche' dove ha vissuto M. un paio di anni fa... e per un pelo non siamo diventate vicine di casa anche stavolta!
Il cameriere del kebab piu' buono della citta' (cit.) deve avere una gran memoria visiva, ma ci accoglie sempre come se fossimo li' tutte le sere anche se ci andiamo una volta al mese.
I weekend sono per riprendersi, e potendo, anche per riposare: passata la smania di uscire a tutti i costi... si esplora la zona, sunday roast, ritmi lenti in compagnia...
La mia estetista e' indiana, il bilinguismo e' normale anche per i bimbi alle prime parole, tutto e' a portata di mano, di giorno e di notte, compro e indosso scarpe da ginastica (io???), vado a comprare il pane in praticamente in pigiama, do per scontate cose che normali non sono in una realta' che non sia una citta' come questa...
Niente, oggi va cosi'... piccole cose, random e stupide forse, che mi fanno sentire a casa qui, mi fanno stare bene... E non so perche', me ne sorprendo.
Solo... poi gli amici arrivano per un weekend, e quando ripartono vorresti solo che decidessero anche loro di emigrare!