Premessa: potrebbe essere che non ci sia più nessuno lì a leggere, non sarebbe poi tanto strano vista la lunga latitanza.
#sonounespatriataconvinta&contenta
#mimancanogliaffettimanonlitalia
Quest'anno è iniziato con propositi un po' diversi dal solito, meno obblighi e più piacere, e soprattutto meno computer.
Però questa creaturina di blog ogni tanto mi manca, ci penso… devo solo capire che strada vuole prendere. Da che ho iniziato sono cambiate parecchie cose… e questo Atelier Buffo è stato spesso un'agenda, una raccolta di appunti e spunti, una vetrina di quello che ho fatto, ogni tanto un diario personale, sicuramente un ottimo amico che custodisce parte di me.
Mi ha aiutata a focalizzare quali fossero davvero le mie passioni, a circoscrivere i miei interessi in un momento, ormai 3 anni fa, in cui ho avuto la fortuna di tirare il freno a mano, fermarmi, tirare il fiato e ricominciare.
Quella che era iniziata come un'avventura, quasi una parentesi dalla vita vera, è piano piano diventata normalità, Londra è la mia città, qui c'è casa, il lavoro dei miei sogni, buoni amici, una quotidianità che mi fa sentire bene e nel posto giusto.
A volte mi sento un po' in colpa per questo, perché quello che c'è in Italia è ancora enorme e ha un considerevole peso, famiglia e amici, ma quello che ho (abbiamo) qui mi piace, tanto.
Non sono venuta qui "in cerca di fortuna", a dire la verità non l'ho nemmeno scelta io questa città. Mi sono regalata un'opportunità, ma non ero mica consapevole allora!
LatteDesign from Etsy |
All'inizio ho seguito il cuore… adesso è una scelta che rinnovo tutti i giorni, in più momenti della giornata
quando arrivo al lavoro col sorriso, mio, dei colleghi e del mio stupendissimo capo
quando la pausa caffè è da Starbucks
quando posso decidere di mangiare qualsiasi cosa, a qualsiasi ora
quando ho la sensazione che c'è spazio per tutti
quando ci sono i saldi a fine stagione e anche a metà stagione
quando non mi fanno sentire una nullità se il mio accento non è perfetto
quando mi fido perché tanto so che al 99% non mi fregano
quando vedo che nemmeno questo è un paese perfetto
quando mi vesto e quasi me ne frego di cosa mi metto
quando mi domando come ho fatto a vivere 30 anni senza avocado, noodle e quinoa
quando parlo con l'assicuratore e la prima domanda che mi fa è se ho una compagna o un compagno
quando la nostra macchina funziona e non ci fa pensare di abbandonarla ad altro destino
quando è venerdì pomeriggio, sono a pezzi, ma il weekend sta per iniziare
quando me ne frego del venerdì, vado a casa e ci sto, oppure si esce il lunedì
quando c'è il vento e il cielo è azzurro azzurro
quando arriva qui qualche amico dall'Italia e anche solo un pochino posso aiutarlo… e ancora di più quando raggiunge dei traguardi
quando sono stata ricoverata in ospedale e ho scoperto che il menu comprende 20 pietanze di tutte le nazionalità
quando faccio un prelievo al bancomat e non esistono le commissioni
quando una vibrazione di whatsapp ti fa capire che non cambia nulla se non sei fisicamente vicina, anzi si trattano i massimi sistemi via messaggio e faccine (santa tecnologia)
quando compro qualcosa, me ne pento, lo restituisco e mi rimborsano
quando la signora della bancarella della frutta e verdura mi dice my love
quando faccio una battuta e i miei colleghi ridono… son conquiste!
quando trovo i biscotti del mulino bianco e la mozzarella della centraledellattedibrescia sotto casa
quando ci sono le giornate no, ma comunque sento che non sarebbe meglio altrove
quando incontro qualcuno che conosco per caso in giro (capita, giuro)
quando sono tornata in cantiere dopo un mese
quando mi immagino tra qualche anno
…
Pinterest |
Nessuna intenzione particolare in questo post, se non magari condividere la mia esperienza.
Sento/leggo spesso di persone che ci vorrebbero provare, a lasciare l'Italia… non dico che sia sempre facile (avviso per gli espatriati, cliccare sul link solo se di ottimo umore: nostalgia canaglia), ma ci sono davvero tanti QUANDO per cui può valere la pena provare… chissà che possa essere utile condividerli.
PS: non sono pagata dall'ente turistico britannico, né tantomeno dal servizio immigrazione ;)