Thursday 2 May 2013

Delicatessen

Devo fare due premesse a questo post.
La prima è che si trova tutto. Qualsiasi prelibatezza italiana a Londra c'è, pagando.
La seconda è che non sono ma stata quella che all'estero ordina la cotoletta, mi è sempre piaciuto sperimentare. Mangio di tutto (formaggi a parte) e provo qualsiasi cosa etnica o strana, anche a rischio di cantonate pazzesche.

Detto ciò, dal momento che vorrei raccontare un pò di più della mia vita all'estero, oggi comincio dal cibo. Non voglio sfatare falsi miti o eleggermi giudice, ma ho qualcosa da dire: il cibo qui non fa schifo.

L'aperitivo: dopo aver foraggiato per 5 anni i bacari veneziani e per molti di più i bar di Brescia, è ovvio che lo spritz (pirlo) mi manca. E tanto.
Però adoro il Pimms, così come il cider, soprattutto quello alla pera fresco in estate e quello speziato e fumante in inverno. E poi... sta cosa del'aperitivo è tutta italiana, pre cena: qui non esiste. Se bevi, bevi... mica mangi! Al massimo un sacchetto di patatine. Se arrivi in un pub all'ora italiana dell'aperitivo, sei l'unico ancora sobrio.


Il cibo inglese: che si mangi male è una leggenda. E' vero, il menù è basico e dopo 3 sere al pub lo conosci a memoria: sausages&mash&gravy / fish&chips / soup of the day/ steak&ale pie / scottish salmon nelle varianti basiche o gastro pub.


Ma vogliamo parlare di quanto è buono l'hamburger qui (evitando le catene e andando dritti al pub)? Quello con il pane abbrustolito, le cipolle caramellate, alto 10cm, che non si riesce a mordere ma nemmeno a tenere in mano? E avete mai provato l'aceto sulle patatine? Che poi le patatine sono diventate una variabile della qualità del pub... per me devono essere incluse nel prezzo del burger, rigorosamente tagliate grossolanamente a pezzettoni e possibilmente con la buccia.


Il cibo di tutto il mondo: c'è, ed è a portata di mano, o di consegna a domicilio, 24 ore su 24. Il paradiso delle voglie, degli sfizi. E siccome la scelta è infinita, anche i prezzi si adeguano. Puoi mangiare spendendo una fortuna nei migliori ristoranti, oppure sfamarti con poche sterline e molto gusto (magari a scapito dell'igiene). Puoi sederti ad un tavolo in uno dei grattacieli più alti del mondo con vista su tutta la città, o per strada. Il palato si abitua, lo stomaco pure. Si imparano un sacco di cose, non ci sono più tabù. Questa è una cosa che mi mancherebbe moltissimo se fossi altrove...
Per uno spuntino veloce, tra i fast food, confesso... ho un debole per Pret A Manger.


Uova: ma solo io scopro le uova a Londra a 30 anni? Prima esistevano solo la frittata, l'uovo sodo e quello all'occhio di bue... ora mi si è aperto un mondo! Il weekend non inizia senza scrambled, benedict, florentine ecc ecc... perchè la colazione con il salato fa tanto vacanza.


Il vino: è buono, anzi buonissimo. Perchè, come per tutto il resto, la scelta è infinita... Spagna, Australia, California... c'è l'imbarazzo della scelta. E lo scetticismo sul tappo a vite e non di sughero passa. Anzi, ora lo trovo comodissimo.

I dolci: qui ancora non ci siamo. Passato l'entusiasmo iniziale per cupcakes & co ti accorgi che quello che è un paradiso per la vista non è altro che mezzo kilo di burro ovunque. Pan di spagna e glassa di tutti i Pantoni possibili... ma poca sostanza.
Non che tutti i giorni senta la necessità di una torta, ma almeno i biscotti per la colazione! Qui si passa da digestive-nice-bourbon (suole di scarpe) alle ciambelline fucsia e cookies quadruplo cioccolato... Una via di mezzo no? Per fortuna il Mulino dei sogni c'è anche oltremanica, e trovo gli inconfondibili sacchetti gialli persino nel negozietto polacco aperto 24 ore su 24 sotto casa.


Gelato... quanto mi manca! Esiste, ma non è la stessa cosa... soprattutto perchè una pallina costa come un solitario, riesci a non godertelo...

Quindi... come per mille altre cose ci sono i lati positivi e quelli negativi, basta non fossilizzarsi sulle proprie abitudini... al massimo, tapparsi il naso e deglutire.
Detto ciò, quando a Pasqua insieme alla famiglia è arrivato un carico di cibarie 100% italiane, non ho fatto complimenti... 100% emigrata DOC, 100% felice!







9 comments:

  1. Hai ragione: il cibo buono si trova e c'è tantissima varietà, ma appunto per questo c'è anche tantissima roba terribile XD
    Se devo dire: a me i dolci che ci sono qui piacciono, anche se non sono molto golosa, ma cerco di evitare qualsiasi cosa "alla frutta" perché... non c'è nulla di più chimico!
    I formaggi però mi mancano.

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  2. Concordo in pieno!mi piace quello che si mangia e soprattutto l'incredibile varietà di scelta!!
    Devo dire che Milano si sta un pò adeguando...lentamente...sulle scelte...sui prezzi magari meno...spendi tanto ovunque -.-'

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  3. Bellissimo questo post! E io sono pienamente d'accordo con te!

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  4. Che fameeeee! Anch'io mangiavo bene a Londra... troppo burro, ma tanto avevo 20 anni!!!

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  5. Epperò (!!) questo è un attentato... ;-)

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  6. mm.. fish and chips :) che bontà!!!:)

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  7. Io invece sono tornata dalla Sicilia con un valigione pieno di leccornie: un bidoncino da 5 liti di olio fatto dal mio papà, 3 bottiglie di Nero d'Avola, cuori di carciofi freschi preparati e precotti sempre dal mio papà, caponata sottovuoto preparata indovina da chi? Ma dal mio papà (è lui il cuoco di casa!) e due bei pezzi grossi di parmigiano reggiano!!! Adesso si che sono a posto!!.. Ahh ovviamente a favorire! ;)

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  8. tutto molto molto rincuorante da turista che ama londra e che di londra ha sempre visto un aspetto alimentare che non si sa da che parte si comincia...
    ma, da bresciana, come fai a scrivermi pirlo tra virgolette vacca gallina impestata?!?

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